Acuzia
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Acuzia (I secolo – I secolo) è stata una nobildonna romana.
Acutia discendeva da una famiglia plebea romana, la gens Acutia. Fu la moglie di Publio Vitellio il Giovane.
È nota in quanto Tacito racconta che, successivamente al matrimonio e dopo la morte di Tiberio, fu accusata da Lelio Balbo e condannata per aver insultato l'imperatore, ma il tribuno della plebe Giunio Otone oppose il proprio veto alla condanna[1].
Note
- ^ Tacito, Annales VI, 47.
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