Calcoli algebrici

I calcoli algebrici sono determinati tipi di calcoli la cui risoluzione necessita dell'utilizzo di nozioni e teoremi dell'algebra. Essi sono presenti all'interno delle espressioni algebriche e permettono di trovarne le soluzioni. I calcoli algebrici differiscono dai calcoli aritmetici poiché utilizzano strutture algebriche al posto dei numeri, e operazioni algebriche al posto di operazioni aritmetiche.[1]

Calcolare quale numero sia il quadruplo del successivo del numero 5 equivale a svolgere un'espressione aritmetica, che in questo caso può essere riscritta come: 4 × ( 5 + 1 ) = 4 × 6 = 24 {\displaystyle 4\times (5+1)=4\times 6=24}

Se invece volessimo calcolare quale numero sia il doppio del successivo di un generico numero n {\displaystyle n} dovremmo scrivere un'espressione algebrica: 2 × ( n + 1 ) {\displaystyle 2\times (n+1)} che può essere risolta mediante calcoli algebrici.

Il calcolo algebrico è spesso conosciuto come calcolo letterale, in quanto si applica a tutte quelle espressioni in cui vi compaiano numeri e lettere, oppure soltanto lettere. In matematica le espressioni contenenti una parte letterale oltre a quella numerica vengono dette monomi e polinomi.

Monomi

  • Si dice monomio l'espressione algebrica contenente solamente l'operazione di moltiplicazione.
  • Alcuni esempi di monomi sono: 3 a b c {\displaystyle 3abc} oppure ( 1 2 ) a b ( 4 5 ) c d {\displaystyle \left({\frac {1}{2}}\right)ab\left({\frac {4}{5}}\right)cd} mentre: 2 ( a b ) {\displaystyle 2\left({\frac {a}{b}}\right)} o 5 + a b {\displaystyle 5+ab} non sono monomi.
  • Due monomi si dicono simili tra loro quando hanno la stessa parte letterale. Esempio: 3 a 5 {\displaystyle 3a^{5}} e 4 a 5 {\displaystyle 4a^{5}} sono monomi simili in quanto possiedono la stessa parte letterale a 5 {\displaystyle a^{5}} .

Polinomi

Si dice polinomio un’espressione algebrica ottenuta dalla somma tra monomi.

Un esempio di polinomio può essere: 1 + 2 a b a 2 b 3 {\displaystyle 1+2ab-a^{2}b^{3}}

Operazioni algebriche

Le operazioni algebriche che è possibile svolgere con monomi e polinomi sono: addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione.

Addizione e sottrazione

  • Due monomi possono essere sommati o sottratti tra di loro solamente se sono simili.
  • Dalla somma o sottrazione di due monomi simili si ottiene un altro monomio con la stessa parte letterale.

Esempio 1: 3 a + 5 a = 8 a {\displaystyle 3a+5a=8a}

Esempio 2: 4 a 2 b + 6 a 2 b 8 a 2 b = 2 a 2 b {\displaystyle 4a^{2}b+6a^{2}b-8a^{2}b=2a^{2}b}

Invece, quando si sommano o sottraggono più monomi che non sono tutti simili tra di loro, non si otterrà un monomio come risultato.

Esempio: 3 a + 3 b + 5 a + 6 b 4 a {\displaystyle 3a+3b+5a+6b-4a} in questo caso occorre sommare tra di loro i monomi con la stessa parte letterale, e il risultato sarà un polinomio.

( 3 a + 5 a 4 a ) + ( 3 b + 6 b ) = 4 a + 9 b {\displaystyle (3a+5a-4a)+(3b+6b)=4a+9b} A questo punto i due monomi non possono essere più sommati tra loro poiché hanno parti letterali diverse, perciò questo è il risultato dell'espressione algebrica.

Moltiplicazione

Consideriamo la seguente operazione algebrica: 3 a 2 4 a 3 {\displaystyle 3a^{2}4a^{3}} si tratta di una moltiplicazione tra due monomi.

Per calcolare il risultato è necessario tenere in considerazione alcune proprietà elementari dell'aritmetica: le proprietà commutativa, associativa e la prima proprietà delle potenze.

  • Per la proprietà commutativa, nella moltiplicazione, cambiando l'ordine dei fattori (i due elementi da moltiplicare) il risultato non cambia, quindi: 3 a 2 4 a 3 = 4 a 3 3 a 2 {\displaystyle 3a^{2}4a^{3}=4a^{3}3a^{2}}
  • Per la proprietà associativa 3 a 2 4 a 3 = 3 × 4 × a 2 a 3 {\displaystyle 3a^{2}4a^{3}=3\times 4\times a^{2}a^{3}}
  • Per la prima proprietà delle potenze se la parte letterale è la stessa si possono sommare gli esponenti.
  • Perciò applicando queste proprietà: 3 a 2 4 a 3 = 3 × 4 × a 2 a 3 = 12 a 5 {\displaystyle 3a^{2}4a^{3}=3\times 4\times a^{2}a^{3}=12a^{5}}

Invece, il prodotto tra due polinomi è un polinomio che si ottiene moltiplicando ogni termine del primo polinomio per ogni termine del secondo polinomio.

Esempio: ( a 2 2 a ) ( 4 a 2 + a 3 ) {\displaystyle (a^{2}-2a)(4a^{2}+a-3)}

In questo caso bisogna tener presente la proprietà distributiva, per cui 4 a 2 + a 3 {\displaystyle 4a^{2}+a-3} verrà distribuito tra i termini a 2 2 a {\displaystyle a^{2}-2a} .

( a 2 2 a ) ( 4 a 2 + a 3 ) = a 2 ( 4 a 2 + a 3 ) 2 a ( 4 a 2 + a 3 ) = 4 a 4 + a 3 3 a 2 8 a 3 2 a 2 6 a = {\displaystyle (a^{2}-2a)(4a^{2}+a-3)=a^{2}(4a^{2}+a-3)-2a(4a^{2}+a-3)=4a^{4}+a^{3}-3a^{2}-8a^{3}-2a^{2}-6a=} 4 a 4 + a 3 3 a 2 8 a 3 2 a 2 6 a = 4 a 4 7 a 3 5 a 2 6 a {\displaystyle 4a^{4}+a^{3}-3a^{2}-8a^{3}-2a^{2}-6a=4a^{4}-7a^{3}-5a^{2}-6a}

Divisione

Consideriamo la seguente operazione: 6 a 2 b 3 2 b 2 {\displaystyle {\frac {6a^{2}b^{3}}{2b^{2}}}} Si tratta di una divisione tra due monomi scritta sotto forma di frazione.

Per risolverla si può eseguire la divisione tra le due parti numeriche e tra le due parti letterali: 6 a 2 b 3 2 b 2 = 6 2 × a 2 b 3 b 2 = 3 a 2 b {\displaystyle {\frac {6a^{2}b^{3}}{2b^{2}}}={\frac {6}{2}}\times {\frac {a^{2}b^{3}}{b^{2}}}=3a^{2}b}

Per arrivare a questo risultato bisogna però ricordare un'altra delle proprietà delle potenze, per cui se in una divisione due monomi aventi parte letterale nella forma a n {\displaystyle a^{n}} , hanno la stessa base a {\displaystyle a} allora gli esponenti n {\displaystyle n} possono essere sottratti. Nel caso dell'esempio, b 3 b 2 = b {\displaystyle {\frac {b^{3}}{b^{2}}}=b} per il fatto che gli esponenti 3 e 2 vengono sottratti, perciò 3 2 = 1 {\displaystyle 3-2=1} che è l'esponente di b {\displaystyle b} .

La divisione tra polinomi è spiegata alla pagina: Divisione dei polinomi

Note

  1. ^ Fonte 1 (PDF), su crf.uniroma2.it.
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