Carciofo romanesco del Lazio

Carciofo Romanesco del Lazio
Origini
Luogo d'origineBandiera dell'Italia Italia
RegioneLazio
Dettagli
Categoriaortofrutticolo
RiconoscimentoI.G.P.
SettoreOrtofrutticoli e cereali
ProvvedimentoReg.CE n. 2066 del 21.11.2002 (GUCE L. 218 del 22/11/02)

Il carciofo romanesco del Lazio è la denominazione di una cultivar di carciofo derivante dalle cultivar castellammare e campagnano, prodotto nel Lazio.

Dal novembre 2002, a livello europeo, la denominazione Carciofo romanesco del Lazio è stata riconosciuta indicazione geografica protetta (IGP) [1].

Storia

Il carciofo è originario del Medio Oriente. Il carciofo selvatico era utilizzato tanto come medicinale quanto come alimento già dagli egizi e greci antichi. Gli arabi ne iniziano la coltivazione nel IV sec. a.C., veniva chiamato Karshuf, da cui il nome attuale. Anche gli antichi romani utilizzavano il carciofo in ambito culinario e medico, lo scrive in alcuni suoi testi lo scrittore latino di agronomia e agricoltura, Lucio Giunio Moderato Columella, il quale decanta le proprietà del "cynara". Da allora, ma probabilmente già gli etruschi raccoglievano questo prodotto, nell'Agro Romano, oggi Agro Pontino, e nelle altre campagne laziali, viene coltivato il carciofo romanesco, oggi seguendo un preciso disciplinare, deve essere rigorosamente della cultivar "Castellammare" e relativi cloni, che ne stabilisce il metodo di produzione ed in quali aree geografiche.

Cucina

Il Carciofo Romanesco del Lazio IGP è stato il primo prodotto italiano ad essere tutelato a livello europeo dal marchio IGP. Si distingue dalle altre varietà per le dimensioni maggiori, i capolini sono violacei e contengono sodio, potassio, fosforo, calcio e le vitamine C e K. Il periodo migliore per la raccolta va da inizio marzo a fine aprile. Nella cucina tipica romana, e laziale, sono numerosissime le ricette, le preparazioni tradizionali sono "alla Giudia" e "alla Romana", ma vengono utilizzati per numerosi primi, secondi e contorni, ad esempio in brodetto, fritti e ripieni.

Zona geografica

Comprende i territori dei seguenti comuni delle province di Viterbo, di Roma e di Latina: Montalto di Castro, Canino, Tarquinia, Allumiere, Tolfa, Civitavecchia, Santa Marinella, Campagnano, Cerveteri, Ladispoli, Fiumicino, Roma, Lariano, Sezze, Priverno, Sermoneta, Pontinia.

Sagre

Istituita nel 1950, la sagra del carciofo romanesco si svolge ogni anno a Ladispoli.[2] Oltre un ricco programma per i festeggiamenti di Re carciofo, la manifestazione coinvolge anche i migliori ristoranti locali, i quali propongono menù speciali a prezzo fisso, con piatti tipici a base rigorosamente di carciofo come il brodetto di carciofi, i carciofi alla Giudia, i carciofi alla romana, i carciofi fritti, i carciofi ripieni.

Questa Sagra si svolge anche a Sezze (borgo collinare in provincia di Latina, nel Lazio).[senza fonte]

Altri carciofi con marchio europeo

Galleria d'immagini

Note

http://www.setino.it/sagra%20del%20carciofo.htm

  1. ^ Regolamento (CE) n° 2066/2002 della Commissione del 21 novembre 2002 recante iscrizione di alcune denominazioni nel registro delle denominazioni d'origine protette e delle indicazioni geografiche protette tra i quali il - Carciofo romanesco del Lazio (IGP) - Gazzetta ufficiale dell'Unione europea L 318/4 del 22/11/2002.
  2. ^ La sagra del carciofo romanesco

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