Italia Suburbicaria
L'Italia suburbicaria («sotto il governo dell'Urbe» [Roma]) fu un vicariato dell'Impero romano istituito da Costantino I (306-337).
Comprendeva l'Italia centro-meridionale e le isole di Sicilia, Sardegna e Corsica. Il suo capoluogo era Roma, dove aveva sede il vicarius urbis Romae, la massima autorità civile del vicariato.
Storia
Sotto Costantino I, la dioecesis Italiciana fu suddivisa in due partizioni amministrative o vicariati, ognuna governata da un vicarius: l'Italia Suburbicaria e l'Italia Annonaria.[1] In realtà le fonti dell'epoca, come il Laterculus Veronensis e la Notitia Dignitatum, attestano che de jure l'Italia continuava ad essere suddivisa in una sola diocesi, la dioecesis Italiciana, a sua volta suddivisa in due vicariati.[2] Comunque, essendo Italia Annonaria e Italia Suburbicaria rette ognuna da un vicarius (la massima autorità civile di una diocesi), esse sono spesso dette impropriamente diocesi in quanto de facto lo erano pur non essendolo de jure.[3]
Il vicariato dell'Italia Suburbicaria comprendeva l'Italia centro-meridionale e le isole di Sicilia, Sardegna e Corsica. La linea di demarcazione tra Italia Suburbicaria e Italia Annonaria fu posta in corrispondenza dei fiumi Arno ed Esino.[1] La tassa in annona e in derrate alimentari pagata dagli abitanti del vicariato veniva poi usata essenzialmente per approvvigionare e sfamare la plebe di Roma.[1] La massima autorità civile era costituita dal vicarius urbis Romae, residente a Roma. La carica probabilmente ha origine dal cosiddetto agens vices praefectorum pretorio, che, a partire dall'età severiana, sostituiva il prefetto del pretorio nel comando della guardia pretoriana e delle truppe della capitale durante la sua assenza dall'Urbe.[1] Costantino, dopo aver smilitarizzato l'Urbe per prevenire rivolte e usurpazioni (la guardia pretoriana aveva appoggiato Massenzio), trasformò il agens vices praefectorum praetorio di Roma nel vicarius urbis Romae, privandolo di ogni potere militare e rendendolo la massima autorità civile dell'Italia Suburbicaria.[1]
All'epoca del Laterculus Veronensis (redatta intorno al 314) probabilmente era composta dalle province seguenti:[4]
- Tuscia et Umbria
- Campania
- Apulia et Calabria
- Lucania et Bruttii
- Sicilia
- Sardinia
- Corsica
All'epoca della Notitia Dignitatum (redatta intorno al 395 e aggiornata per l'occidente fino ad intorno il 420) era composta dalle dieci province seguenti:
- Tuscia et Umbria
- Picenum Suburbicarium
- Valeria (nord Lazio e sud Umbria)
- Campania (Campania litoranea)
- Samnium (Abruzzo, Molise, Sannio e Cassino[5])
- Apulia et Calabria (Puglia e Salento, più l’Irpinia)
- Lucania et Bruttii (Cilento, Basilicata e Calabria)
- Sicilia
- Sardinia
- Corsica
Anche dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, sembra che la diocesi sia sopravvissuta: infatti ancora a fine del VI/inizi VII secolo (epoca bizantina) vengono citati in epistole papali dei vice dei prefetti del pretorio (agentes vices), ovvero vicarii, a Genova e Roma.[6][7] Comunque, sembra che alla fine del VI secolo la carica di vicarius avesse perso molto prestigio, sia a causa della crescente importanza rivestita dagli ufficiali militari, che spesso si arrogavano competenze che normalmente sarebbero spettate agli ufficiali civili, che per le conquiste dei Longobardi.[8] Già in epoca ostrogota, il vicarius urbis Romae aveva perso il governo della diocesi, divenendo, secondo Hartmann, un collaboratore del praefectus urbi; la giurisdizione del vicario era stata ridotta alla città di Roma e ai suoi dintorni fino a 40 miglia di distanza dalla città eterna.[6][7] Cosentino nega invece la tesi dell'Hartmann, facendo notare che nel 557 i vicarii sono ancora attestati come dipendenti dal prefetto del pretorio d'Italia e non dal praefectus urbi.[7] A fine VI secolo, in epoca bizantina, sembra che i vicarii si occupassero solo della gestione delle finanze, avendo perso molta della loro antica autorità.[8] Il vicarius urbis Romae sembra essere divenuto a fine VI secolo addirittura meno importante del praefectus urbi per poi sparire definitivamente dalle fonti.[9]
Note
- ^ a b c d e Cfr. La riorganizzazione amministrativa dell'Italia. Costantino, Roma, il Senato e gli equilibri dell'Italia romana, in Enciclopedia costantiniana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2013.
- ^ De Giovanni, p. 136.
- ^ Jones, Vol. I, p. 47.
- ^ La fonte primaria, il Laterculus Veronensis, è lacunosa. Secondo tale fonte, l'Italia era suddivisa in sedici province, ma di esse solo otto vengono riportate (Venetia et Histria, Flaminia et Picenum, Tuscia et Umbria, Apulia et Calabria, Lucania, Corsica, Alpes Cottiae e Raetia) a causa di una lacuna. Il Porena (cfr. qui) emenda il numero di province da 16 a 12 ipotizzando un possibile errore del copista e riempiendo la lacuna con le province di Campania, Aemilia et Liguria, Sicilia et Sardinia. Invece Jones, Vol. III, p. 384 arriva a conteggiare 15 province ipotizzando che Emilia e Liguria e Piceno e Flaminia fossero all'epoca separate e aggiungendo il Sannio; nota inoltre che si potrebbe arrivare a sedici se si ipotizzasse una divisione della Rezia in due province (cosa effettivamente avvenuta ma all'epoca della Notitia Dignitatum) già in età costantiniana, ma che è più probabile un errore di trascrizione del numero 16 da parte del copista.
- ^ Eginardo, Vita et gesta Caroli Magni, II.
- ^ a b Diehl, p. 161.
- ^ a b c Cosentino, p. 128.
- ^ a b Diehl, p. 162.
- ^ Diehl, p. 165.
Bibliografia
- Salvatore Cosentino, Storia dell'Italia bizantina (VI-XI secolo): da Giustiniano ai Normanni, Bologna, Bononia University Press, 2008, ISBN 9788873953609.
- Lucio De Giovanni, Istituzioni, scienza giuridica, codici nel mondo tardoantico: alle radici di una nuova storia, Roma, L'erma di Bretschneider, 2007, ISBN 978-88-8265-449-8.
- (FR) Charles Diehl, Etudes sur l'administration byzantine dans l'Exarchat de Ravenne (568-751), Parigi, Ernest Thorin, 1888.
- Arnold Hugh Martin Jones, The later Roman Empire, 284-602: a social, economic, and administrative survey, Norman, University of Oklahoma Press, 1964, ISBN 9780801833540.
Altri progetti
Altri progetti
- Wikimedia Commons
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Italia Suburbicaria
V · D · M | |||
---|---|---|---|
Province romane | Suddivisioni e cronologia delle province romane (governatori provinciali romani) | ||
Prefettura del pretorio delle Gallie | Diocesi di Gallia: Alpes Poeninae et Graiae · Belgica I · Belgica II · Germania I · Germania II · Lugdunensis I · Lugdunensis II · Lugdunensis III · Lugdunensis IV · Maxima Sequanorum Diocesi di Vienne: Alpes Maritimae · Aquitania I · Aquitania II · Aquitania III Novempopulana · Narbonensis I · Narbonensis II · Viennensis Diocesi di Spagna: Baetica · Balearica · Carthaginensis · Gallaecia · Lusitania · Mauretania Tingitana · Tarraconensis Diocesi di Britannia: Britannia I · Britannia II · Flavia Caesariensis · Maxima Caesariensis · Valentia (369) | ||
Prefettura del pretorio d'Italia |
Diocesi d'Africa†: Africa Proconsularis (Zeugitana) · Byzacena · Mauretania Caesariensis · Mauretania Sitifensis · Numidia · Tripolitania Diocesi di Pannonia (poi dell'Illirico): Dalmatia · Noricum Mediterraneum · Noricum Ripense · Pannonia I · Pannonia II · Pannonia Savia · Pannonia Valeria | ||
Prefettura del pretorio dell'Illirico | Diocesi di Dacia: Dacia Mediterranea · Dacia Ripensis · Dardania · Moesia I · Praevalitana Diocesi di Macedonia: Acaia · Creta · Epirus Vetus · Epirus Nova · Macedonia I · Macedonia II Salutaris · Thessalia | ||
Prefettura del pretorio d'Oriente | Diocesi di Tracia: Europa · Haemimontus · Moesia II · Rhodope · Scythia · Thracia Diocesi d'Asia*: Asia · Caria · Hellespontus · Insulae · Lycaonia (370) · Lycia · Lydia · Pamphylia · Pisidia · Phrygia I Pacatiana · Phrygia II Salutaris Diocesi del Ponto*: Armenia I* · Armenia II* · Armenia Maior* · Satrapiae* · Armenia III (536) · Armenia IV (536) · Bithynia · Cappadocia I* · Cappadocia II* · Galatia I* · Galatia II Salutaris* · Helenopontus* · Honorias* · Paphlagonia* · Pontus Polemoniacus* Diocesi d'Oriente: Arabia · Cilicia I · Cilicia II · Cyprus · Isauria · Mesopotamia · Osroene · Palaestina I · Palaestina II · Palaestina III Salutaris · Phoenice · Phoenice Libanensis · Syria I · Syria II Salutaris · Syria Euphratensis · Theodorias (anni 530) Diocesi d'Egitto: Aegyptus I · Aegyptus II · Augustamnica I · Augustamnica II · Arcadia Aegypti · Libya Superior · Libya Inferior · Thebais Superior · Thebais Inferior | ||
Altri territori | Taurica · Lazica (532-562) · Quaestura exercitus (536) · Spania (552) | ||
Le amministrazioni provinciali furono riformate da Diocleziano attorno al 293. Le Prefetture del pretorio furono istituite da Costantino I nel 318. Nel 395 l'impero fu diviso definitivamente in Occidente e Oriente. Nel 476 cadde l'Impero d'Occidente, mente l'Impero d'Oriente continuò ad esistere. Gli esarcati d'Italia e d'Africa furono fondati dopo il 584. Le province furono sostituite dal sistema dei themata attorno al 640. Legenda: * coinvolte (modifica dei confini/abolite/rinominate) dalla riorganizzazione amministrativa di Giustiniano del 534-536; † re-istituita nel 534 come prefettura del pretorio d'Africa. |
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 30592 |
---|