Lorandersonia

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Lorandersonia
Lorandersonia baileyi
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAstereae

North American lineage

SottotribùSolidagininae
Genere Lorandersonia
Urbatsch, R.P.Roberts & Neubig, 2005
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAstereae
Genere Lorandersonia
Specie
(Vedi testo)

Lorandersonia Urbatsch, R.P.Roberts & Neubig, 2005 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Astereae (North American lineage) e sottotribù Solidagininae.[1][2][3]

Etimologia

Il nome del genere è stato dato in onore di Loran Crittenden Anderson (1936 -) professore di scienze biologiche presso la "Florida State University, Tallahassee".[4]

Il nome scientifico del genere è stato definito dai botanici Lowell Edward Urbatsch (1942-), Roland P. Roberts e Kurt M. Neubig nella pubblicazione " Sida; Contributions to Botany. Dallas; Fort Worth, TX" ( Sida 21(3): 1618 ) del 2005.[5]

Descrizione

Il portamento
Lorandersonia pulchella
Le foglie
Lorandersonia pulchella
Infiorescenza
Lorandersonia baileyi
I fiori
Lorandersonia pulchella

Portamento. Le specie di questo genere hanno un habitus di tipo suffrutescente o arbustivo.[6][7][8][9][10][4][11]

Fusto. La parte aerea è eretta o ascendente, semplice o ramosa (spesso ramificate in modo intricato). La superficie dei ramoscelli è verdastra, da glabra a scabrosa, spesso resinosa o punteggiata. Altezza massima: 3,5 metri.

Foglie. Le foglie, per lo più sempreverdi, sono cauline, spesso fitte e appressate o ascendenti; sono disposte in modo alternato e sessile. La lamina è semplice con forme laminari, da lineari a oblunghe o da lanceolate a strettamente oblanceolate con apici acuti. I margini sono interi o orlati di tricomi. La superficie può variare da glabra a scabrosa, talvolta punteggiata, spesso più o meno ricoperta di resina. Dimensioni medie delle foglie: 4 - 75 x 0,5 - 8 mm.

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono composte da diversi capolini raccolti in formazioni corimbose o racemose. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale lungamente peduncolato di tipo radiato o discoide. I capolini sono formati da un involucro, con forme da cilindriche a obconiche o emisferiche, composto da 13 - 30 brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee, con forme da ovate a oblunghe o lanceolate a oblanceolate, con apici acuti, acuminati, cuspidati, ottusi, eretti o leggermente allargati, spesso resinosi e a consistenza erbacea o cartacea, sono disposte in modo più o meno embricato e fortemente scalato su 3 - 6 serie. Il ricettacolo bucherellato è privo di pagliette a protezione alla base dei fiori (talvolta recanti scaglie o sporgenze); la forma è convessa. Dimensione degli involucri: 4 - 15 X 1,5 - 6 mm. Dimensione delle brattee: 0,5 - 7 x 0,5 - 1,3 mm.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

  • fiori del raggio (esterni): da 6 a 20 per capolino, sono femminili e sono disposti su una sola serie; la forma è ligulata (zigomorfa);
  • fiori del disco (centrali): sono più numerosi (da 4 a 63) con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi o (raramente) funzionalmente maschili.
*/x K {\displaystyle \infty } , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[12]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa, mentre all'apice è ligulata; la ligula può terminare con alcuni denti; le ligule hanno delle forme da ellittiche a obovate (dimensioni: 3,5 - 5 x ±1 mm); il colore è giallo (pallido o scuro);
  • fiori del disco: la forma è imbutiforme-tubulare bruscamente divaricata in 5 lobi; i lobi, da eretti a divaricati o rilassati (dimensione: 0,5 - 2,2 mm), hanno una forma da triangolare a lanceolata; il colore è giallo o giallo-forte.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le teche (produttrici del polline) alla base sono troncate e sono lievemente auricolate (molto raramente sono speronate o hanno una coda); le appendici apicali delle antere hanno delle forme piatte e lanceolate; il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).[10][13]
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.[6] Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti, brevi o lunghi a seconda della specie) e con le linee stigmatiche marginali separate.[14] I due bracci dello stilo sono lanceolati o da attenuati a subulati.

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo;

  • achenio: gli acheni (da marrone chiaro a brunastro), prismatici con forme da oblunghe a obconiche (dimensioni: 1,5 - 7 mm), con superficie da glabra a densamente pubescente, sono provvisti di 4 - 12 coste;
  • pappo: il pappo (biancastro-marrone chiaro) è formato da una serie di 20 - 80 setole barbate (o clavate) lunghe 3 - 12 mm.

Biologia

Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[7][8]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat

Le specie di questo genere sono distribuite in U.S.A. centro-meridionali e Messico.[3]

Sistematica

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[15], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[16] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[17]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][9][10]

Filogenesi

La tribù Astereae (una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae) comprende circa 40 sottotribù. In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 5 principali lignaggi:[2]

  • Basal grade: include alcuni generi isolati, il gruppo "South American-Oceania", alcune sottotribù africane e il gruppo dei generi legnosi del Madagascar.
  • Bellis lineage: comprende le sottotribù eurasiatiche e una sottotribù africana.
  • Aster lineage: include i generi asiatici di Asterinae e i principali gruppi dell'Australia e dell'Oceania.
  • Baccharis lineage: include alcuni gruppi sudamericani.
  • North American lineage: include la vasta gamma di sottotribù del Nordamerica, Messico e alcuni gruppi distribuiti nel Sudamerica.

Il genere Lorandersonia (insieme alla sottotribù Solidagininae ) è incluso nel lignaggio "North American lineage". La sottotribù attualmente è divisa in 6 gruppi informali. Il genere di questa voce appartiene al "Stenotus group".[2] Studi filogenetici supportano la monofilia di questo taxon costituito da specie precedentemente in Chrysothamnus'' e Tonestus.[4]

I caratteri distintivi del genere sono:[11]

  • il portamento è arbustivo con fusti fogliosi e caudici legnosi;
  • le foglie sono ascendenti (parallele al gambo) con forme da laminari a strettamente oblanceolate;
  • i capolini possono formare delle strutture di grappoli corimbiformi compatti;
  • le brattee sono in 3-6 serie, fortemente scalate e a consistenza cartacea.

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 18.[4]

Elenco delle specie

Questo genere ha 6 specie:[3]

  • Lorandersonia baileyi (Wooton & Standl.) Urbatsch, R.P.Roberts & Neubig
  • Lorandersonia linifolia (Greene) Urbatsch, R.P.Roberts & Neubig
  • Lorandersonia microcephala (Cronquist) Urbatsch, R.P.Roberts & Neubig
  • Lorandersonia pulchella (A.Gray) Urbatsch, R.P.Roberts & Neubig
  • Lorandersonia salicina (S.F.Blake) Urbatsch, R.P.Roberts & Neubig
  • Lorandersonia spathulata (L.C.Anderson) Urbatsch, R.P.Roberts & Neubig

Note

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c Nesom 2020.
  3. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 3 maggio 2024.
  4. ^ a b c d eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 3 maggio 2024.
  5. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 3 maggio 2024.
  6. ^ a b Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  7. ^ a b Strasburger 2007, pag. 860.
  8. ^ a b Judd 2007, pag.517.
  9. ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 589.
  10. ^ a b c Kadereit & Jeffrey 2007, p. 320 e XXX.
  11. ^ a b Urbatsch et al. 2005.
  12. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  13. ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 15 febbraio 2012.
  14. ^ Judd 2007, pag. 522.
  15. ^ Judd 2007, pag. 520.
  16. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  17. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.

Bibliografia

  • Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
  • V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Seconda edizione., Bologna, Edagricole, 2018.
  • Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
  • Jennifer R. Mandel, Rebecca B. Dikow, Carolina M. Siniscalchi, Ramhari Thapa, Linda E. Watson and Vicki A. Funk, A fully resolved backbone phylogeny reveals numerous dispersals and explosive diversifications throughout the history of Asteraceae, in PNAS, vol. 116, n. 28, 2019, pp. 14083-14088.
  • Caifei Zhang, Chien-Hsun Huang, Mian Liu, Yi Hu, Jose L. Panero, Federico Luebert, Tiangang Gao, Hong Ma, Phylotranscriptomic insights into Asteraceae diversity, polyploidy, and morphological innovation, in JIPB, vol. 63, n. 7, 2021, pp. 1273-1293.
  • Guy L. Nesom, Revised subtribal classification of Astereae (Asteraceae) (PDF), in Phytoneuron, vol. 53, 2020, pp. 1-39.
  • Lowell E.Urbatsch, Roland P. Roberts e Kurt M.Neubig, CUNICULOTINUS AND LORANDERSONIA, TWO NEW GENERA OE ASTERACEAE: ASTEREAE AND NEW COMBINATIONS IN CHRYSOTHAMNUS, in SIDA, vol. 21, n. 3, 2005, pp. 1615-1632.

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