Lumellogno

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Lumellogno
frazione
Lumellogno – Veduta
Lumellogno – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Provincia Novara
Comune Novara
Territorio
Coordinate45°24′28.84″N 8°35′16.33″E45°24′28.84″N, 8°35′16.33″E (Lumellogno)
Altitudine138 m s.l.m.
Abitanti1 337 (2001)
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Lumellogno
Lumellogno
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Lumellogno è una frazione del comune di Novara, nella Provincia omonima, in Piemonte.

Geografia

Lumellogno è situata sulla destra del torrente Agogna, a 4,67 km a sud-ovest da Novara. Sorge a 138 m sul livello del mare e conta 1.337 abitanti.

A Lumellogno si ritiene sia nato Pietro Lombardo, celebre teologo e vescovo di Parigi del XII secolo.

Storia

La battaglia di Lumellogno

Il pomeriggio del 16 luglio 1922 la popolazione di Lumellogno, che scesa in sciopero contro le violenze fasciste che stavano insanguinando il medio e basso novarese, respinse una spedizione punitiva fascista, il cui obbiettivo era distruggere la locale Casa del Popolo. Da circa una settimana infatti i gran parte della provincia di Novara era interessate da una serie di numerosi assalti squadristi ordinati dal ras torinese Cesare Maria De Vecchi per distruggere le istituzioni socialiste che sopravvivevano nel territorio[1]. Desiderosi di vendetta, i fascisti, dopo aver fatto incetta di rinforzi a Novara, tornarono a Lumellogno armati di pistole, fucili e bombe a mano. Una volta giunti in paese però gli squadristi dovettero affrontare la dura resistenza della popolazione locale, esasperata dalle violenze fasciste che avevano sconvolto la zona nei giorni precedenti, e scesa in strada con bastoni, forconi e pietre[1]. Iniziò così un durissimo scontro nel quale restarono ucciso il segretario della sezione giovanile del Pcd'I Angelo De Giorgi, l'antifascista Giovanni Merlotti e uno squadrista. Si contarono una decina di feriti, alcuni dei quali in condizioni gravissime. Vista l'accanita resistenza, che aveva coinvolto tutta la popolazione locale, i fascisti furono costretti a ritirarsi scappando attraverso i campi. La Casa del Popolo, obbiettivo delle camicie nere, rimase intatta. Nei giorni successivi morirono per le ferite riportate gli antifascisti Pietro Castelli, Gaudenzio Mazzetta, Giuseppe Galli e Carlo Cardani[1][2].

Come conseguenza dei fatti di Lumellogno, il comune di Novara venne commissariato, mentre De Vecchi minacciò di radere al suolo il paese qualora non fossero ritornati i fascisti dispersi.

Nel 2007 il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha insignito il gonfalone del comune di Novara della medaglia d'oro al merito civile per i fatti di Lumellogno.

Monumenti e luoghi d'interesse

  • Chiesa dei Santi Ippolito e Cassiano, al suo interno è custodita la tela "Madonna col Bambino adorata dai santi Domenico e Francesco" del pittore Tanzio da Varallo.
  • Monumento ai Caduti
  • Monumento a Pietro Lombardo

Onorificenze

Medaglia d'oro al merito civile - nastrino per uniforme ordinaria
«La popolazione di Lumellogno, "Frazione Rossa" del Comune di Novara, animata da profondi ideali di libertà e di democrazia, si rese protagonista di un eroico episodio di resistenza ad un raid punitivo di fascisti, sopportando la perdita di alcuni dei suoi figli migliori. Nobile esempio di spirito di sacrificio e di elevate virtù civiche. 15/16 luglio 1922 - Fraz. Lumellogno (NO)[3]»
— 3 aprile 2007

Note

  1. ^ a b c Anpi Novara - LUMELLOGNO 16 luglio 1922
  2. ^ La Stampa - Lumellogno, il paese che per primo con i forconi si ribellò ai fascisti
  3. ^ Medaglia d'oro al merito civile, su quirinale.it.

Bibliografia

  • Giancarlo Andenna, Castello di Lumellogno, in Da Novara tutto intorno, Andar per castelli, Novara, Milvia, 1982, pp. 115-121. URL consultato il 17 maggio 2024. Ospitato su Calameo.

Bibliografia

  • Carlo Migliavacca, Lumellogno 15-16 Luglio 1922. Paese non italiano, Cooperativa casa del popolo, 2006