Oleinae

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Oleinae
Olea europaea
(Olivo)
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi I
OrdineLamiales
FamigliaOleaceae
TribùOleeae
SottotribùOleinae
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineScrophulariales
FamigliaOleaceae
TribùOleeae
SottotribùOleinae
Wallander & V. Albert, 2001
Generi
(Vedi testo)

Oleinae Wallander & V. Albert, 2001 è una sottotribù di piante arbustive, spermatofite, dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Oleaceae.[1][2]

Etimologia

Il nome della sottotribù deriva dal suo genere tipo Olea L., 1753 che risale inizialmente al greco "élaia" e successivamente al nome latino per l'albero dell'olivo, conosciuto fin dall'antichità come simbolo di pace e di buona volontà.[3][4][5] Il nome scientifico della sottotribù è stato definito dai botanici contemporanei Wallander e V. Albert nella pubblicazione "American Journal of Botany 88(3): 390 (2001)" del 2001.[6]

Descrizione

Il portamento
Chionanthus retusus
Le foglie
Chionanthus virginicus
Infiorescenza
Olea capensis
I fiori
Forestiera pubescens
I frutti
Olea europaea
  • Il portamento delle specie di questa sottotribù è arbustivo o arboreo (piccoli alberi). Le forme biologiche prevalenti sono fanerofite cespugliose (P caesp), ossia piante perenni e legnose (alte diversi metri), con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo maggiore di 30 cm con portamento cespuglioso (= molto ramoso) e fanerofite arboree (P scap), ossia piante legnose con portamento arboreo e gemme poste ad altezze dal suolo superiori ai due metri. Sono presenti sia specie spinescenti che inermi.[2][5][7][8][9]
  • Le foglie lungo il caule sono disposte in modo opposto, sono picciolate, sono sempreverdi o decidue (in Chionanthus) con lamina semplice (intere o dentate o più raramente seghettate). Spesso la parte abassiale è rugginoso-tomentosa. Non sono presenti stipole.
  • Le infiorescenze sono del tipo cimoso-panicolato, fascicolato, racemoso o decussato con portamento terminale o ascellare. In Olea le infiorescenze sono costituite in prevalenza da grappoli ascellari e spesso dicotomicamente ramificati. In alcune specie (Picconia) sono presenti delle brattee persistenti all'interno dei fiori.
  • I fiori sono piccoli e odorosi, ermafroditi o unisessuali, attinomorfi e tetraciclici (ossia formati da 4 verticilli: calicecorollaandroceo – gineceo) e tetrameri (ogni verticillo ha 4 elementi).
  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:[8][9]
* K (4), [C (4), A 2], G (2), supero, drupa.
  • Il calice è gamosepalo a forma campanulata, piccolo con 4 lobi o denti. Il calice in alcune specie (Forestiera e Priogymnanthus) può essere assente.
  • La corolla è gamopetala (ad eccezione della specie Hesperelaea palmeri con petali completamente liberi) , glabra e con forme più o meno da cilindriche a imbutiformi o urceolate (il tubo in genere è corto). Termina con 4 lobi valvati o a forma di cappuccio, a volte embricati. In alcune specie i petali a coppie sono uniti alla base dei filamenti staminali. A volte la corolla è assente oppure può essere ruotata. La consistenza può essere cartacea (Phillyrea). Il colore della corolla è bianco o biancastro.
  • Il gineceo è bicarpellato (sincarpico - formato dall'unione di due carpelli) ed ha un ovario supero, biloculare con 2 ovuli penduli per loculo (nei fiori maschili del genere Forestiera sono rudimentali o assenti). Gli ovuli sono provvisti di un solo tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[10] La placentazione è assile. Lo stilo è unico e termina con uno stigma capitato a lacinie intaccate.
  • Il frutto è una drupa con mesocarpo carnoso, oleoso ed endocarpo duro (sottile in Haenianthus) con alcuni semi. La forma del frutto è ovoidale, golbosa od oblunga.

Riproduzione

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama) o il vento (impollinazione anemogama).[7]
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento - dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Distribuzione e habitat

Le specie di questa tribù sono cosmopolite e vivono in habitat temperati e subtropicali (ma anche tropicali). Alcune specie (come Olea europaea - Olivo) sono presenti nel Mediterraneo.

Tassonomia

La famiglia di appartenenza di questa sottotribù (Oleaceae) comprende 25 generi e circa 600 specie[2] (29 generi e 600 specie secondo altri Autori[8][11] oppure 24 generi con 615 specie[12]) con distribuzione cosmopolita dalle regioni tropicali fino a quelle temperate. La sottotribù è descritta all'interno della tribù Oleeae; tribù caratterizzata dalla presenza di flavoni glicosidi, ovario con 2 ovuli penduli per loculo, vasi multipli e fibre libriformi nel legno.[13]

Filogenesi

Cladogramma della sottotribù

Nell'ambito della tribù Oleeae la sottotribù Oleinae dal punto di vista filogenetico fa parte del "core" della tribù e risulta "gruppo fratello" della sottotribù Fraxininae. Oleinae forma un clade monofiletico anche se il supporto cladistico non è dei migliori. I rapporti tra i generi in questa sottotribù sono ancora difficili da chiarire e sicuramente alcuni gruppi sono parafiletici (ad esempio Olea e Osmanthus). All'interno del gruppo si possono individuare 5 generi del Vecchio Mondo più strettamente correlati quali Osmanthus (tranne O. americanus), Phillyrea, Picconia, Nestegis e Notelaea simili in alcuni caratteri anatomici del legno e delle tracheidi dendritiche.[13]

In base a ricerche fossili un legno trovato nel Deccan datato circa 67-65 milioni di anni fa è stato identificato come Oleinae. Tuttavia per il momento questa data fossile è incompatibile con altre ricerche basate su date molecolari.[12]

Il cladogramma tratto dallo studio citato (e semplificato) mostra l'attuale struttura filogenetica dei generi della sottotribù.[13]

Generi e specie della sottotribù

La sottotribù è formata da 12 generi e circa 210 - 260 specie:[1][2]

Genere Numero specie Numero cromosomico Distribuzione e habitat
Chionanthus L, 1753 Circa 60 - 100 2n = 46 Cosmopolita (aree tropicali e subtropicali)
Forestiera Poir., 1812 15 - 19 2n = 46 USA meridionale, America centrale e Indie occidentali
Haenianthus Griseb., 1861 2 - 3 2n = 40 Grandi Antille
HesperelaeaA. Gray, 1876 (1) Una specie: Hesperelaea palmeri A. Gray Guadalupe e Messico
Noronhia Stadm. ex Thouars, 1806 41 - 45 Madagascar
Olea L, 1753 Circa 40 2n = 46 Regioni tropicali e caldo-temperate del Vecchio mondo
Osmanthus Lour., 1790 30 - 32 2n = 46 Aree subtropicali dell'Asia orientale e del Nord America
Nestegis Raf., 1838 5 2n = 46 Nuova Zelanda e isole Hawaii
Notelaea Vent., 1804 12 2n = 46 Australia e Tasmania
Picconia DC., 1844 1 - 2 2n = 46 Macaronesia
Phillyrea L, 1753 2 2n = 46 Mediterraneo
Priogymnanthus P.S. Green, 1994 2 Sud America

Note 1: forse estinta.[1][2]

Chiave per i generi

Per meglio comprendere ed individuare i vari generi della sottotribù l’elenco seguente utilizza in parte il sistema delle chiavi analitiche (vengono cioè indicate solamente quelle caratteristiche utili a distingue un genere dall'altro).[2]

  • Gruppo 1A: i fiori sono senza perianzio, oppure sono privi di un verticillo (calice o corolla) del perianzio;
  • Gruppo 2A: la corolla è presente ma molto velocemente caduca; i lobi della corolla sono finemente pelosi; il calice è assente; la distribuzione di queste specie è relativa al Sud America;
  • Priogymnanthus.
  • Gruppo 2B: la corolla è assente; il calice è assente o presente;
  • Gruppo 1B: i fiori sono provvisti di calice e corolla;
  • Gruppo 3A: i petali della corolla sono completamente separati, clavati e spatolati; la distribuzione di queste specie è relativa al Messico;
  • Hesperelaea.
  • Gruppo 3B: i petali sono uniti alla base o almeno a coppie;
  • Gruppo 4A: i lobi della corolla in bocciolo hanno delle forme valvate;
  • Gruppo 5A: la corolla nella parte adassiale è provvista di scarse scaglie peltate; la distribuzione di queste specie è relativa alle Grandi Antille;
  • Haenianthus.
  • Gruppo 5B: la corolla è glabra;
  • Gruppo 6A: il tubo della corolla è lungo non più di 2 mm oppure è mancante; i lobi della corolla sono riuniti a coppie alla base dei filamenti staminali;
  • Gruppo 7A: le infiorescenze sono provviste di larghe semi-persistenti brattee incluse nei fiori; la distribuzione di queste specie è relativa alla Macaronesia;
  • Picconia.
  • Gruppo 7B: le brattee dell'infiorescenza sono piccole e non sono incluse nei fiori;
  • Chionanthus: i lobi della corolla sono lunghi almeno 3 mm, altrimenti sono più lunghi; la distribuzione di queste specie è cosmopolita.
  • Notelaea: i lobi della corolla sono lunghi 1,5 - 2,5 mm; la distribuzione di queste specie è relativa all'Australia.
  • Gruppo 6B: il tubo della corolla è lungo 2 mm o più;
  • Gruppo 8A: la corolla è provvista di una corona abbracciante gli stami;
  • Noronhia.
  • Gruppo 8B: la corolla è priva di una corona;
  • Gruppo 4B: i lobi della corolla in bocciolo sono embricati;
  • Gruppo 9A: la consistenza della corolla talvolta è cartacea e colorata di bianco-verdastro; l'endocarpo del frutto è sottile; la distribuzione di queste specie è relativa al Mediterraneo.
  • Gruppo 9B: la consistenza della corolla talvolta è carnosa e colorata di bianco; l'endocarpo del frutto è ossuto;
  • Osmanthus: le infiorescenze sono del tipo fascicolato, panicolato o racemoso-decussate; gli stami sono 2.
  • Nestegis: le infiorescenze sono del tipo racemoso-decussate; gli stami sono 4.

Specie italiane e europeo-mediterranee

In Italia, nella flora spontanea, sono presenti solamente tre specie di questo gruppo:[7][14]

Nell'areale del Mediterraneo (in senso lato) sono presenti nella Macaronesia le uniche due specie del genere Picconia:[15]

Usi

Di questo gruppo la specie di gran lunga più importante per l'uomo è Olea europaea L., 1753 (olivo). È utilizzato fin dall'antichità per l'alimentazione. I suoi frutti, le olive, sono impiegate per l'estrazione dell'olio e, in misura minore, per l'impiego diretto nell'alimentazione. A causa del sapore amaro dovuto al contenuto in polifenoli, l'uso delle olive come frutti nell'alimentazione richiede però trattamenti specifici finalizzati alla deamaricazione (riduzione dei principi amari), realizzata con metodi vari.

Alcune specie

  • Olea dioica
    Olea dioica
  • Olea lancea
    Olea lancea
  • Olea paniculata
    Olea paniculata
  • Olea tsoongii
    Olea tsoongii
  • Chionanthus foveolatus
    Chionanthus foveolatus
  • Chionanthus mala-elengi
    Chionanthus mala-elengi
  • Chionanthus pygmaeus
    Chionanthus pygmaeus
  • Chionanthus ramiflorus
    Chionanthus ramiflorus
  • Chionanthus pubescens
    Chionanthus pubescens
  • Forestiera segregata
    Forestiera segregata
  • Nestegis apetala
    Nestegis apetala
  • Nestegis cunninghamii
    Nestegis cunninghamii
  • Nestegis lanceolata
    Nestegis lanceolata
  • Nestegis sandwicensis
    Nestegis sandwicensis
  • Noronhia emarginata
    Noronhia emarginata
  • Notelaea longifolia
    Notelaea longifolia
  • Osmanthus americanus
    Osmanthus americanus
  • Osmanthus delavayi
  • Osmanthus fragrans
  • Osmanthus heterophyllus
    Osmanthus heterophyllus
  • Phillyrea angustifolia

Note

  1. ^ a b c Olmstead 2012.
  2. ^ a b c d e f Kadereit 2004, p. 302.
  3. ^ David Gledhill 2008, p. 279.
  4. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 20 agosto 2016.
  5. ^ a b Motta 1960, vol. 3, p. 126.
  6. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 20 agosto 2016.
  7. ^ a b c Pignatti 1982, vol. 2, p. 325.
  8. ^ a b c Judd 2007, p. 490.
  9. ^ a b Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 16 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  10. ^ Musmarra 1996.
  11. ^ Strasburger 2007, p. 850.
  12. ^ a b Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 21 agosto 2016.
  13. ^ a b c Wallander et al. 2001.
  14. ^ Conti et al. 2005.
  15. ^ EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 21 agosto 2016.

Bibliografia

  • Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole, 1996.
  • Richard Olmstead, A Synoptical Classification of the Lamiales, 2012.
  • Kadereit J.W, The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VII. Lamiales., Berlin, Heidelberg, 2004, p. 302.
  • David Gledhill, The name of plants (PDF), Cambridge, Cambridge University Press, 2008. URL consultato il 21 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore. Volume 3, 1960, p. 126.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume 2, Bologna, Edagricole, 1982, p. 325, ISBN 88-506-2449-2.
  • Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, ISBN 88-7621-458-5.
  • D.Aeschimann, K.Lauber, D.M.Moser, J-P. Theurillat, Flora Alpina. Volume 2, Bologna, Zanichelli, 2004, p. 184.
  • Eva Wallander & Victor A. Albert, Phylogeny and classification of Oleaceae based on RPS16 and TRNL-F sequence data, in American Journal of Botany, vol. 87, n. 12, 2001, pp. 1827-1841.

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