Orfeo Pianelli

Orfeo Pianelli nel 1975

Orfeo Luciano Pianelli (Borgoforte, 10 agosto 1920 – Villafranca, 24 aprile 2005) è stato un imprenditore e dirigente sportivo italiano, che ricoprì la carica di presidente del Torino.

Biografia

Nativo di Vignale, frazione di Borgoforte (oggi Borgo Virgilio) nel Mantovano, si trasferì sedicenne a Torino, dove si mantenne agli studi con vari lavori manuali per poter conseguire il diploma di capomastro ed elettricista; nel 1943 si mise in proprio in un'officina del capoluogo sabaudo in cui produceva impianti elettrici industriali; nel 1944 si mise in società con un altro elettrotecnico, Domenico Traversa (morto nel 1959[1]), per fondare l'impresa Pianelli & Traversa, specializzata in materiali elettromeccanici per l'industria[2], e nel 1961 ampliò l'attività con la costruzione di un moderno stabilimento a Rivoli in zona Cascine Vica[2].

Fu corridore automobilistico dilettante, partecipando a diverse gare di rilievo quali la Mille Miglia (15º posto di categoria), Rallye del Sestriere (con un 7º posto), e la Sassi-Superga[3].

Entrato a settembre 1962 nel consiglio d'amministrazione del Torino, il 12 febbraio 1963 ne assunse la presidenza, rilevandone per circa cento milioni di lire la maggioranza societaria[4]. Tra i suoi primissimi atti di mercato da proprietario del club granata figura l'ingaggio quale allenatore del triestino Nereo Rocco, fresco vincitore della Coppa dei Campioni alla guida del Milan[5].

Pianelli, presidente del Torino, festeggia lo scudetto del 1976

Nella stagione 1975-1976 il Torino, sotto la sua gestione, vinse il settimo scudetto della sua storia, a tutt'oggi rimasto l'unico del dopo-Superga. Gli anni a seguire videro il declino della squadra e la crisi della Pianelli&Traversa, sicché Pianelli fu costretto a diminuire l'impegno economico nel calcio. La tifoseria non gradì, contestandolo e costringendolo a cedere la presidenza della squadra a Sergio Rossi. In seguito subì un processo per bancarotta fraudolenta e venne arrestato: fu però scarcerato dopo poco, essendo decaduta l'accusa; al termine del giudizio venne ritenuto innocente, dal momento che la distrazione di capitali si era verificata per adempiere al pagamento del riscatto per il rapimento del nipote.

In precarie condizioni di salute, si trasferì in Francia, a Villefranche-sur-Mer, per essere curato agli occhi. Qui morì nel 2005, all'età di ottantaquattro anni.[6] Lo scudetto con il Torino, e l'accordo con l'Unione Sovietica di Leonid Brežnev per l'installazione di tutti i sistemi di trasporto Pianelli&Traversa all'interno dello stabilimento di Togliatti, sono i risultati salienti di una vita dedicata al lavoro e alla sua passione per il club granata.

Il 30 gennaio 2018 la giunta comunale di Torino ha approvato l'intitolazione in suo onore di un giardino pubblico di Borgo Filadelfia.[7]

Onorificenze

Cavaliere dell'Ordine al merito del lavoro - nastrino per uniforme ordinaria
«Costituì nel 1945 la società "Pianelli e Traversa" per le tecniche del trasporto e della distribuzione dell'energia elettrica che in breve tempo divenne fornitrice ufficiale di grandi complessi industriali di Torino. Nel 1949 dette vita a un sistema di linea elettrica blindata prefabbricata brevettata con il nome "Plodet" dalle iniziali dei titolari. Nello stesso anno la società otteneva la licenza di costruzione di impianti di trasporto aereo con monorotaia della società "Tourtellier" di Mulhouse e due anni dopo la licenza per la costruzione di linee elettriche prefabbricate dalla "Télémécanique Electrique" di Nanterre. Nel 1959 la "J.B. Webb International Company" di Detroit stipulava con la "P.& T." un contratto di licenza nel campo dei trasporti interni di materiale. Inaugurato nel 1961 un grande stabilimento presso Torino, la società assume le proporzioni di industria a livello internazionale. Nel 1965 procede alla costruzione di un altro stabilimento a Barcellona. Nel 1967 la società firma con 1'"Autopromimport" di Mosca un accordo per la fornitura di tutte le linee di lavorazione e montaggio per uno stabilimento sul Volga. Orfeo Pianelli è anche Presidente della "Pianelli & Traversa Forging"", della "Pianelli & Traversa Española", della "Metallotecnica Sarda SpA", della "Torino Calcio SpA" e della "Casa Benefica" di Pianezza.»
— 1971[8]

Note

  1. ^ Un industriale torinese si uccide nell'auto finita contro un camion, in La Stampa, 7 marzo 1959, p. 11. URL consultato il 15 luglio 2024.
  2. ^ a b Nuovo complesso industriale sorto alle porte di Torino, in Stampa Sera, 7 marzo 1961. URL consultato il 15 luglio 2024.
  3. ^ La lotta contro il record nell'odierna Sassi-Superga, in La Stampa, 24 ottobre 1954, p. 4. URL consultato il 15 luglio 2024.
  4. ^ Pianelli nuovo presidente del Torino. Filippone e Cillario si sono dimessi, in La Stampa, 13 febbraio 1963, p. 6. URL consultato il 15 luglio 2024.
  5. ^ Bruno Perucca, Il Torino oggi contro la Sampdoria. Rocco sarà il trainer dei granata, in La Stampa, 5 maggio 1963, p. 8. URL consultato il 15 luglio 2024.
  6. ^ Il Torino piange Orfeo Pianelli, su gazzetta.it, 24 aprile 2005.
  7. ^ Un giardino non lontano dallo stadio Filadelfia intitolato a Orfeo Pianelli, il presidente dell'ultimo scudetto del Torino, su torinoggi.it, 30 gennaio 2018.
  8. ^ Onorificenze di Orfeo Pianelli, su quirinale.it, Presidenza della Repubblica Italiana.

Bibliografia

  • Gonzatto Sabrina, Orfeo Pianelli. Il presidente del Toro Campione, Treviso, Anordest, 2011.

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