Ottavio Campedelli
Ottavio Campedelli (Bologna, 1792 – 17 ottobre 1862[1]) è stato un decoratore e pittore italiano. Renzo Grandi lo annovera tra i più noti paesisti della sua generazione.[2]
Biografia
Bolognese, Ottavio Campedelli si forma all'Accademia felsinea dove nel 1818 vince il Premio Grande di Pittura. Nel 1821 vi primeggia di nuovo con il suo Paesaggio (Numa Pompilio e la ninfa Egeria).[3][4]
Nel maggio del 1835 domina ancora tra i paesisti dell'esposizione dell'Accademia bolognese.[5][6] Nel settembre dello stesso anno, all'Esposizione di Belle Arti dell'Accademia di Brera, a Milano, presenta un paesaggio ammirato e molto lodato, benché non arrivi a competere tra i primi.[7]
Nel 1858 Campedelli realizza la stanza paese della Villa di San Martino, raffigurante la Vallata del Panaro e i Sassi di Rocca Malatina.[8][9][7]
Campedelli è sepolto nella Sala del Colombario del cimitero monumentale della Certosa di Bologna.
Lo stile
All'inizio della sua carriera Campedelli usa un linguaggio classicista, tipico dei paesaggi di Claude Lorrain e Nicolas Poussin.[7] Si converte a un accentuato naturalismo fin dall'inizio degli anni quaranta dell'Ottocento.[4]
Opere parziale
- Edipo e Antigone presso il bosco delle Eumenidi, Pinacoteca nazionale di Bologna[4]
- Paesaggio storico con tre personaggi, 1820 ca., Pinacoteca nazionale di Bologna[4]
- Paesaggio (Numa Pompilio e la Ninfa Egeria), Pinacoteca nazionale di Bologna[3]
Note
- ^ Cfr. epigrafe sulla lapide.
- ^ Renzo Grandi 1983, pp. 98-100.
- ^ a b Ottavio Campedelli, su Pinacoteca Nazionale di Bologna. URL consultato il 17 aprile 2024.
- ^ a b c d Campedelli Ottavio, su Dizionario degli Artisti, Istituto Matteucci. URL consultato il 17 aprile 2024.
- ^ 21 maggio 1835. Esposizione di Belle Arti, su Bologna Online. Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi, Biblioteca Salaborsa, 15 gennaio 2020, ultimo aggiornamento 30 novembre 2023. URL consultato il 17 aprile 2024.
- ^ Michelangelo Gualandi, Dell'Esposizione di belle arti in Bologna nel 1835. E pochi cenni su quella di Milano, Firenze, Tipografia all'insegna di Dante, 1835
- ^ a b c Settembre 1835 - Ottavio Campedelli a Brera, su Bologna Online. Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi, Biblioteca Salaborsa, 24 settembre 2019, ultimo aggiornamento 28 novembre 2023. URL consultato il 17 aprile 2024.
- ^ Elisabetta Landi 2015, p. 56.
- ^ Maria Pace Marzocchi, Villa San Martino, in Anna Maria Matteucci 2002, p. 469.
Bibliografia
- Elisabetta Landi, Il cielo in una stanza. Il giardino dipinto in Emilia-Romagna (PDF), in Carlo Tovoli (a cura di), Giardini nel tempo. Dal mito alla storia, Bologna, Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia Romagna, 2015, pp. 35-60, ISBN 9788897281443.
- Anna Maria Matteucci, I decoratori di formazione bolognese tra Settecento e Ottocento. Da Mauro Tesi ad Antonio Basoli, Milano, Electa, 2002, pp. 492-493.
- Renzo Grandi, Ottavio Campedelli, in Renzo Grandi (a cura di), Dall'Accademia al vero. La pittura a Bologna prima e dopo l'Unità, Casalecchio di Reno, Grafis, 1983, pp. 98-100, SBN IT\ICCU\CFI\0022752. (catalogo della mostra a Bologna, Galleria d'arte moderna, 29 gennaio - 4 aprile 1983)
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Collegamenti esterni
- Ottavio Campedelli, in Storia e Memoria di Bologna, Comune di Bologna.
- Ottavio Campedelli, su PatER - Catalogo del Patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna.
- Campedelli Ottavio, su Digital Humanities, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna. URL consultato il 17 aprile 2024.