Pikachu (virus)

Questa voce sugli argomenti sicurezza informatica e software è solo un abbozzo.

Contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento.

Pikachu è un virus informatico creato nel 2000.

Prende il nome dal Pokémon Pikachu ed è il primo worm specificamente ideato per infettare computer utilizzati da bambini.^[1]

Modalità d'infezione

Il virus viene veicolato tramite e-mail. La vittima riceve un messaggio in inglese che ha come oggetto "Pikachu Pokemon" (sic) contenente il seguente testo sgrammaticato:

(EN)

«Great Friend!
Pikachu from Pokemon Theme have some friendly words to say.^[1]»

(IT)

«Grande amico!
Pikachu dal Tema Pokemon [sic] ha alcune parole amichevoli da dire.»

Il testo è seguito da un banner animato contenente un'immagine del Pokémon ed il testo

(EN)

«Between millions of people around the world I found you. Don't forget to remember this day every time my friend»

(IT)

«Tra milioni di persone nel mondo ho trovato te. Non dimenticare di ricordare per sempre questo giorno amico mio»

L'allegato "pikachupokemon.exe", scritto in Visual Basic 6, modifica il file AUTOEXEC.BAT in modo che al successivo riavvio venga rimosso il contenuto delle directory Windows e Windows\System.^[1] I sistemi operativi colpiti sono Windows 95, Windows 98 e Windows Me.

Note

^ ^a ^b ^c (EN) Pikachu's new (computer) attack Archiviato il 15 ottobre 2012 in Internet Archive.

Bibliografia

Nuovo virus in Rete travestito da Pokémon, in la Repubblica, 24 agosto 2000.
USA, allarme per il virus che arriva con i Pokemon ^{[collegamento interrotto]}, in il Quotidiano, 24 agosto 2000.
Stefano Montefiori, Computer, un nuovo virus, in Corriere della Sera, 25 agosto 2000, p. 17 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
Virus: i Pokémon infettano Windows, in Punto Informatico, 25 agosto 2000.

Voci correlate

Collegamenti esterni

(EN) W32.Pokey.Worm, su symantec.com.
Quando il virus attacca il computer, in Il Giornalino, n. 40, 8 ottobre 2000 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).